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NOTE

E DOCUMENTI.

(1) Taja. Descrizione del Vaticano pag. 191.

Titi. Guida di Roma. 1686

pag.

245.

Celio Gaspare. Memorie dei nomi degli artefici, e delle pitture, che sono in alcune Chiese, facciate, e palazzi di Roma Napoli 1638

ec.

pag. 45.

(3) Plinio Lib. XXXV. Cap. XI.

Meglio si direbbe

Theseum apud Parrhasium rosa

pactum esse invece ) di pastum suum vero carne.

(4) Dipinse questa Cappella per commissione del Cardinale Marco Scitico Altemps, il di cui ritratto vedesi sopra l'Altare in unione a quello di Papa Pio IV.

(5) Baglioni. Vite dei Pittori ec. pag. 106.

(6) Misserini Memorie storiche dell' Accademia di San Luca pag. 66.

Per errore di stampa si scrisse Calti.

(7) Vico Fr. Girolamo. Descrizione della Chiesa di Santa Maria delle Vergini - 1790 pag. 54.

1763.

(8) Pascoli op. cit. pag. 158.

Lanzi op. cit. Tom. II. pag. 137.

Titi con aggiunte di Mons. Bottari, ediz. di Roma

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(9) Baglioni Giovanni. Vite ec. Napoli 1733 pag. 44. Per errore di stampa si scrisse Marchetti.

(10) Il quadro suddetto è alto palm. rom. dieci, e largo otto. Nel grado si legge

D. O. M.

JO: BAPT: LOMBARDELLUS MONTANUS PINXIT ANNO MDLXVI.

(11) Descrizione della Chiesa di San Domenico di Perugia

pag.

(12) Baglioni loc. cit.

(13) Titi. descriz. delle Chiese di Roma

109 111.

1686 pag. 420.

Taja descriz. del Palazzo Vaticano - Roma 1750 pag. 108

Bonanni Philippo 1700 Cap. XXXVII. pag. 185.

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(14) Mancini. Memorie varie Mss. Codice esistente nella Bib.

Barbarini.

(15) Celio Gaspare. Memerie ec. pag. 99.

(16) Malvasia Felsina Pittrice. Tom. I. Part. III. pag. 481. (17) Guida di Loreto del 1822 pag. 15.

Il quadro di Sant'Antonio venne cambiato con l'altro del

lo Sposalizio della Vergine di Maratta.

(18) Gambini. Guid. di Perugia pag.

7.

(19) Crispoldi. Perugia Augusta pag. 133.

Una raccolta di memorie Mss. relative alla Chiesa di S. Agostino di Perugia aveva ordinato nel principio del passato secolo il Padre Giappelli Agostiniano.

Il quadro che in questa Cappella esisteva era opera di Francesco d'Urbino nepote di Federico Baroccio.

(20) Descrizione delle pitture di San Pietro di Perugia · 1774 pag. 43.

Opuscolo scritto dal Pad. Francesco Maria Galassi Bolognese Monaco Cassinense, morto in San Pietro d'Assisi il di 9 settembre del 1792.

(21) Baglioni. Vite ec. pag. 104.

(22) Notizie dei pittori d' Ancona del Cav. Conte Corrado

Ferretti. Estratte dai Mss. Oretti.

(23) Pansa Muzio. Della Libreria Vaticana Ragionamenti - Roma pel Martinelli 1590 pag. 35 38.

Titi. Opera citata pag. 415.
Taja. Opera cit. pag. 424.

Gli altri dipinti eseguiti in Roma da questi pittori sono tutti descritti nelle vecchie guide di quella Città.

(24) Antonio Viviani, che tanto il Coronelli, come il Colucci registrano qual pittore d'Ancona; ma dalla maggior parte dei Scrittori viene invece supposto d' Urbino, ed a questo più comune sentimento concorro volentieri anch' io.

(25) Chiusole Adamo. Itinerario d' Italia.

(26) Vi scrisse sul grado

EX DONO ANTONII BERTOLA CONEVIS.

(27) Il disegno di questo quadro del Vanni si possedeva da

Monsieur Mariette.

(28) Le riferite pitture sono tutte descritte nella Guida d'Ancona del 1821.

(29) Guida di Fano.

Donati Andrea. Poesie d'eccellentissimi autori in lode della famosissima Cappella del Sig. Guido Nolfi eretta nel Duomo di Fano - Roma 1625 per Guglielmo Facciotti in dodicesimo con frontispizio figurato. Questo raro volumetto di poesie fu da me veduto in Bologna nella collezione di libri d'arte posseduti dal prenominato Sig. Gaetano Giordani.

(30) Lanzi op. cit. Tom. II. pag. 154.

Colucci Antich. Picene Tom. XXVIII.

La Chiesa di Santa Caterina venne da pochi anni distrutta, e fu perciò trasportato il detto quadro in quella di S. Croce, ove rimase finchè non si dubitò, che l'umidità lo pregiudicasse.

Anche in San Francesco di questa terra si ha nel maggiore altare una tela col titolare, dove assai chiaramente manifestasi il pennello del Lilli, ed ivi dassi anche a conoscere per buon paesista, vedendovisi trattate con molta verità, e risoluzione le frasche, le rupi, i sassi che circondano il Santo nell' eremitaggio dell' Alvernia.

(31) Scrisse nel grado

G. ANDREA LILLI ANCONITANO MDCII.

Ancona 1832 Tom. II.

pag.

194.

(33) Misserini. Memorie storiche dell' Accademia di San Luca

(32) Itinerario d'Italia

di Roma. pag. 70.

Per errore di stampa si scrisse Lelli.

(34) Orsini. Guida d' Ascoli

Baglioni. Vite pag. 139.

Orlandi. Abc. Pitt. pag. 57.

pag. 180.

Colucci Ant. Pic. Tom. VIII. pag. 96. Di questo pittore vengono ricordati ancora alcuni intagli in rame da Gori Gandellini Tom. I. pag. 14.

Un bel disegno con un fregio del Lilli in carta tinta conservano i Sigg. March. Boschi di Bologna, dedicato al Pont. Sisto V.

(35) Ascevolini. Mem. Storiche di Fabriano Mss.

(36) Vi scrisse

DOMITIANUS DE DOMITIANIS FABRIA

NENSIS MDLXXXXV. P.

DE DOMITIANIS A FABRIANO

(37) Vi è segnato PINGEBAT. A. D. MDLXXXVII.

(38) Santini. Elogj de Matematici Piceni a pag. 18 lo dice anche Geografo e Poeta.

Ferretti.

Un suo sonetto è riferito nei diporti notturni del

(39) Ferretti Capitano Francesco. Diporti notturni pag. 140. (40) Scrisse nel grado

TIBERIO NOGGI ANCONITANO F. MDLXXXII. (41) Debbo alla cortesia del Conte Giovanni Fiorenzi d' Osimo l'avermi permesso di vedere nel suo archivio domestico i documenti, i quali comprovano l' originalità del quadro enunciato e nel tempo stesso dichiarono qual' oppinione in questo tempo godeva il pittore Domenico Malpiedi.

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(42) Colucci. Antich. Picen. Tom. XXIII. pag. 67. È riferito dal medesimo Colucci al Tom. XXII. pag. 100. Che in un libro di proposte, ch' esisteva nel Convento di Sant' Agostino di San Ginesio dell' anno 1588 a pag. 35 si faceva memoria, che sotto li 18 Aprile di detto anno fu accordato alla Confraternita

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» della SSma Trinità di fabbricare un' Oratorio contiguo alla » Chiesa di detto Convento, il che venne eseguito dentro lo stesso anno. Quindi sotto il 21 aprile del 1596 vollero i Confrati avere anche una Cappella dentro la Chiesa suddetta, e fu conce» duto il sito della Cappella di S. Lorenzo, e si obbligarono di » farvi dipingere questo Santo nel nuovo quadro. Ne fu dato per» tanto l'incarico all' egregio pittore Domenico Malpiedi, che vi dipinse la Madonna degli Angeli, San Lorenzo, San Tiburzio, e S. Agata pel prezzo di Scudi sessanta, come dal lib. suddetto » pag. 61, e pag. 72.

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Anche questo dipinto andò smarrito.

(43) Lavoro compiuto nel 1584.

Colucci Ant. Pic. Tom. XXIII. pag. 101.

(44) Baldassini Girolamo. Memorie Storiche di Jesi pag. 258. (45) Zanotti nella ristampa della Guida di Bologna fatta nel 1706 a pag. 226.

rirono.

Col demolirsi di questo luogo le pitture suddette pe

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Nella vicendevole unione delle arti sarebbe a pensarsi, che al

decadimento dell' una concorresse all' istante quello dell'altra. La dipintura era già nel cominciarsi del secolo attuale molto viziata; e gli architetti al contrario si tenevano ancora saldi in que' principj, che il buon gusto suggeriva. Sulle tracce infatti imaginate da Bramante, ed indi proseguite da Andrea Sansovino, da Antonio Sangallo, da Giovanni Boccalini da Carpi, e da Lattanzio Ventura tiravasi innanzi il magnifico fabbricato del pontificio palazzo di Loreto. Che se altrimenti si fosse pensato sul modo d'architettare, abbar.donato si sarebbe quell'edifizio, per mostrarsi invece seguaci una maniera diversa in altr'opera d'ingegno; circostanza frequente nell' avvanzarsi di questo secolo, dove l'arte del fabbricare a nuova foggia si diresse. Ne si può dire, che quegli artisti si proponessero deliberatamente di continuare nel primiero gusto per allontanare ogni discordanza; mentre si vide in appresso, che anche qualora intesero d'imitare, e d'adoprare le dimensioni, le modanature, e la simmetria del buon secolo non riuscirono ad eguagliarne la grazia e la semplicità, e a nascondere la spiacevole differenza delle due maniere.

Da Napoli giungeva a Loreto un Giovanni Battista Cavagna, già celebrato nel suo paese pei disegni della Chiesa, e del Convento di San Gregorio Armeno, e del Sacro Monte di Pietà, ed a costui si dava l'incarico dell' avvanzamento del suddivisato palazzo (1). Aveva per compagno un Giovanni Branca da Sant'Angelo

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