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NOTE

E DOCUMENTI.

(1) Ascevolini. Storia di Fabriano Mss. Lori. Memorie di Fabriano Mss.

Antaldi. Notizie degli artisti di Pesaro, Urbino, e luoarconvicini Mss. del 1804 per aggiunta all'abecedario dell' Ordi, ma che servi di poi al Zani nello scrivere l'Enciclopedia dica di belle arti

2) Vasari T. V. pag. 175.

Opere. (ediz. de Classici di Milano 1811 )....

(3) Nel ruolo de Fratelli della Compagnia di San Luca di Fie posseduto, e publicato dal chiarissimo Canonico Domenico Kreni nella illustrazione storica critica della medaglia rappreante Bindo Altoviti opera del Buonarroti. Firenze 1824, metdo in luce il codice originale dei capitoli di essa eretta ai 17 tobre del 1339 alla pag. 225. Del catalogo dei pittori si Gentile di Niccolò da Fabriano pittore del popolo di arta Trinità 1421. Quest' avvertenza escluderebbe il nome di rio, che i nostri Cronisti gli danno, senza indicarci da qual nte ne traessero la notizia.

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4 Paciolo. Summa de aritmetica geometria proportionalità 1523. Che nella lettera dedicatoria al Duca Guidobaldo d'Urcosi s'esprime.

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se

La perspectiva se ben si guarda senza dubbio nulla sarebquesta (la geometria) non si accomodasse. Come al pieto dimostrá il Monarca alli tempi nostri de la pictura Pietro di Franceschi nostro terraneo, e assiduo de la excellenza V. D. asa familiare per un suo compedioso trattato de l'arte pictoria, de la lineare forza in perspectiva compose. È al presente in ostra degnissima biblioteca, appresso l'altra innumerabile moltidine de volumi in ogni facoltà electi, non immeritamente se

trova.

(5) Lori Mss. cit.

Lanzi. Stor. pit. Tom. II. a pag. 17 18 espone come semplice congettura, che Gentile fosse allievo de miniatori. il Lori asserisce in modo positivo, che il Maestro di Gentile Alegretto di Nuzio da Fabriano.

(6) Baldinucci. Notizie ec.

(Edizione dei Classici. Milano 1811 Tom. V. pag. 363 note del Piacenza.) Vi fu il Padre Guglielmo della Valle, il

quale pensò, che Gentile tenesse anche dietro alle maniere Lippo, e Simone Memmi, trovandovi molt' analogia di stile (Vedi le sue note al Vasari ).

(7) Della Valle Guglielmo. Storia del Duomo d'Orvieto Roma 1795 fol. fig. pag. 123. La memoria, che fu scritta a Gentile ne publici registri della Cattedrale di Orvieto è la seguente. IX. Decemb. MCCCCXXV. Cum per egregium Magistrum Magistrorum Gentilem de Fabriano pictorem picta fuerit imago, et picta majestas P. M. V. tam subtiliter, et decore pul- ~ chritudinis prope fontem baptismatis in pariete.

Viene anche lodata dall'autore del libretto: Descrizione del Duomo d'Orvieto, e del pozzo detto volgarmente di San Pa trizio per servire di guida al viaggiatore in 12. 1829 pag. 77. (8) Vedi la Nota numero 3.

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(9) Baldinucci. Op. cit. Tom. I. pag. 565

....

Orvieto

Nota I

Sotto il quadro de' Magi a Santa Trinità Gentile pos l'epigrafe Opus Gentilis de Fabriano 1423 mense Maii.

Vasari. Op. cit. Tom. V. pag. 175 Nella Sagrestia de » Santa Trinità fece in una tavola la storia de Magi, nella qual » ritrasse se stesso. Il mio carissimo, e stimabilissimo amico Signo Conte Leonardo Trissino di Vicenza con sua 29 Maggio 1828 m scrive d'aver riscontrato questa tavola nell'Accademia di belle art Mi aggiunge che il gradino al di sotto era diviso in tre spazj. Ne primo è la nascita di N. S. G. C., nel secondo la fuga in Egitto è il terzo manca; il custode di detta Accademia dissegli, che f trasportato nel 1800.

Viene citata dall' Ugolini Description de l' I. R. Ac

cademie des beoaux arts di Florence 1827

pag. 34. Biadi Luigi. Notizie sulle fabbriche di Firenze non ter minate, e sulle variazioni, alle quali i più ragguardevoli edifi zj sono andati soggetti. Firenze 1828 pag. 145.

(10) Vasari. Op. cit.

Bocchi. La bellezza della Città di Firenze 1591 pag.
Cinelli, Le bellezze di Firenze 1677 pag. 192.

Nell' ancona dipinta dal Fabrianese per San Niccolò leggeva quest' epigrafe Opus Gentilis de Fabriano 1425 men

se Maj.

pag. 256.

pag. 406.

op.

Baldinucci cit. con note del Piacenza
Guida di Firenze, e suoi contorni

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11

Tiraboschi. Storia letteraria d' Italia Tom. VI.

par.

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Non può leggersi più la surriferita epigrafe, perchè della detta ancona fu smarrita la casella di mezzo, dov' era espressa Vergine col Bambino e le storiette della pradella sottostante l

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attro caselle ivi rimaste figurano li Santi Gio: Battista, Giorgio, colò, ed una Santa. Il colorito de' volti è di bell' impasto, e farido assai, gentili sono le forme della Santa, specialmente del elto. I panni sono ornatissimi per ricami, e dorature.

(11) Montevecchi Pompeo. Lettera pittorica sopra un interesante quadro di Giorgio Barbarelli da Castelfranco, posseduto dal diarissimo Conte Francesco Cassi di Pesaro - Spoleti 1826.

Montevecchi. Delle opere di Maestro Gentile da Fabriano.
Memorie pitt.
Pesaro 1830.

(12) Mancini. Memorie varie Mss. Codice esistente nella BiBioteca Barbarini, ch'io osservai nel 1829. Esso viene riferito Lettere Senesi Tom. I. pag. 124 Tom. Pistoja 1649, ed

dal Padre della Valle

III. pag. 26. Dall' Uguggieri. Pompe Senesi

a fine dall' Ab. Morelli nell' indice della libraria Nanni,
(13) Facio de viris illustribus pag. 44.
Vasari. Op. cit.

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Ristretto delle cose più notabili della Città di Siena ediz. 2. - Siena 1791 a pag. 75, in cui si legge quanto segue.

D

Sotto il Palazzo del Conte Emanuele Pannochieschi d'Elci che fu ad esso venduto nel 1751 dalla Società del Casino lengono residenza i Notaj, e la Curia, ed il Giudice Ordinario, e sopra la porta si sostiene con catene di ferro una volta, che in un'angolo non riceve posamento: disegno, ed invenzione (benche alcuni dicono di Baldassarre) di Maestro Gerino di Borgo S. Sepolcro Muratore, che serve di baldacchino ad un'imdi M. SS. ivi dipinta nel 1425 da Gemtile da Fabriano. (14) Vasari. Tom. V. pag. 177. Il chiarissimo Ab. Luigi De-Angelis Bibliotecario, Professore, e Segretario perpetuo dell'Accademia di belle arti di Siena con sua erudita lettera degli 8 Decembre 1829, mi riferisce l'esistenza dei dipinti di Gentile rappresentanti il miracolo del Santo di Padova.

magine

(15) Rosei Carlo con sua lettera del 15 Marzo 1828.

"Ho recentemente veduto in Pisa nella scuola di belle arti un grandissimo quadro in tavola, che si tiene comunemente opera del Gentile, e mi pare che vi sia scritto il di lui nome. Il dipinto s' uniforma al suo stile

Interrogato però da me sopra questo quadro il chiarissimo Professore Giovanni Rosini di Pisa, mi fece sapere che non era da attribuirsi al pennello di Gentile.

(16) Mariotti Lettere Pittoriche Perugine al Sig. Baldassarre Orsini. Perugia 1788 pag. 67. E prima di lui il Vasari, ed il Burghini tennero questa tavola di San Domenico di Perugia per opera di Gentile. Mariotti dice, che il quadro di San Domenico era prima situato nella Sagrestia del Convento, poi fu collocato nel Capitolo. Io ho visitato questo locale il 20 Maggio 1828, e non ve lo rinvenni.

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(17) Quanto a Città di Castello, dove il Vasari nota che Gentile lavorò molte cose, così mi scrive il chiarissimo Professor Gio: Battista Vermiglioli con sua 8 Luglio 1828.

«Ho ripetuto le più diligenti ricerche su Gentile da Fabriano, ma inutilmente. Di esso non esiste opera veruna,

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solo

» si crede, che sue fossero le quattro, o cinque tavole coi fatti » di San Francesco, già da me vedute nel professorio di questi » minori Conventuali, e perite nel terremoto del 1789 che mise » in rovina detto professorio. Leggo nel libro del Cavalier Andreocci. Breve ragguaglio di belle arti in città di Castello ec. Arezzo 1829 pag. 24 che in San Francesco di quella Città esistevano antiche pitture di Gentile, ma che perirono nella moderna reidificazione di quella Chiesa.

(18) Intorno le pitture di Gubbio può vedersi la mia lettera al Conte Leonardo Trissino di Vicenza, che fu inserita nel giornale arcadico di Roma. Novembre 1827 pag. 350, e che fu poi riprodotta nelle mie operette edite in Bologna pel Turchi 1831.

(19) Vasari. Op. cit. Tom. V. pag. 177.

Lori memorie di Fabriano Mss.

Sopra la porta della Chiesa di San Agostino di Bari evvi un Crocifisso dipinto da Gentile da Fabriano.

(20) Biblioteca Picena. Tom. V. Osimo 1796 pag. 15.

Lanzi. Stor. pit. Tom. II. pag. 17 18. Egli parla del quadro della Romita sulla fede del catalogo Mss. che si conservava nell' archivio della Collegiata di San Niccolò di Fabriano, e narra anch' egli, che Raffaele Sanzio andasse colà per vedere si fatta pittura. Dicesi dal Padre Pungileoni nel suo elogio di Rafaelle Sanzio (Urbino 1829) a pag. 9 not. c. che il detto Rafaelle forse in questa medesima circostanza si condusse anche in Forano nella Diocesi d'Osimo ad oggetto d' osservarvi un dipinto, che può credersi opera di Frate Angelico da Fiesole. Egli avverte aver tratto tal notizia da un Mss. esistente presso i Padri Riformati di Fossombrone; ma di questo dipinto, ora guasto dal tempo, e da ritocchi parla il P. Gonzaga De origine Seraphicae Religionis Flamminio Guarnieri In Dypticon pag. 55. Mons. Compagnoni nelle sue memorie della Chesa Osimana al Vol. III. pag. 319, e più diffusamente un opuscolo stampato in Osimo nel 1766 Notizie istoriche della Santa immagine della B. V. di Forano.

Lanzi. Stor. pit. Tom. II. pag. 19 crede che Gentile operasse in Urbino.

Si vegga il Montevecchio. Mem. cit. ove descrive alcuni quadretti di Gentile già esistenti a Fabriano in un Convento di Monache, e ora in Gubbio presso il Sig. Prof. Gaetano Ceccarini

31

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Trbinate, e quelli descritti in Arcevia presso il Sig. Don Luigi Ottaviani.

(21) Secondo la citata lettera del Sig. Rosei il quadro fu tolto Fabriano nel tempo del Regno Italico, e trasportato a Milano. Ti si legge a lettere dorate Gentilis de Fabriano pinxit.

(22) Nella pinacoteca dell'I. R. Galleria di Milano disegnata dal Sig. Bisi, ed incisa dal sud. si vede questa Madonna col Bambino con analoga descrizione della pittura.

i 1822

Guida alle sale del Imp. e Regia Galleria di Milano, -
pag. 20.

Antologia di Firenze Tom. XVIII. N. 53 nota alla

pag. 39. (23) Fu venduto in Ancona ad un Greco con la memoria Ms. autentica estratta dall' archivio di quel Convento, onde provare l'originalità del quadro.

(24) Biondo. Italia illustrata Roma 1558.

(25) Biondo. Op. cit.

(26) Ascevolini. Stor. di Fabriano Mss. afferma aver letta questa lettera del Trapesunzio frà diverse carte appartenenti al Bondo trovate a Forlì.

(27) Vedi la precedente annotazione N. 20.

(28) Di questi duc quadri posseduti dal Sig. Bufera, mi dà relazione il lodato Sig. Rosei nella citata lettera.

(29) Fra i primi, che aggiudicarono questo ritratto a Gentile furono il chiarissimo Marchese Antaldo Antaldi d'Urbino, ed il chiarissimo incisore professor Francesco Rosaspina, quando nel 1804 visitarono insime le pitture di Fabriano, e di altre Città arconvicine. All' Antaldi gentiluomo ornato di ogni maniera di coltura, e di cortesia io sono tenuto assai pel dono fattomi di quel nitratto, eseguito dal Professsor sullodato) il quale conservo fra le cose mie più care. Che il detto ritratto esistesse nella nobil casa Castrica di Fabriano, e che avesse l'epigrafe Francesco Gentilis de Fabriano pinsit rilevasi dal pregevole libro Antaldi, Notizie C. citato nella nostra annotazione 4; Il Mss. autografo di dette otizie con altri Mss. fu donato al Sig. Gaetano Giordani di Bologna. Questi obbligato per molti favori all' egregio donatore raccoglie con ogni diligenza memorie patrie, e pittoriche, di cui volentieri fa parte agli amici. Egli diede alle stampe alcune operette di storia patria, e di belle arti, fra le quali la descrizione della Pinacoteca bolognese: altre operette di lui vennero promesse al pubblico, ma tuttora sono inedite.

(30) Montevecchi. Aggiunte alla memoria di Gentile da Fabriano pag. 1 e 2.

(31) In una memoria Mss. della casa Leopardi Osimana rilevai era in Osimo nel 1660. Una lettera del Sig. Ranaldi di Sanseverino in data 12 Luglio 1828 mi avvisa ch' era in Matelica. lo l'osservai in Roma presso il Sig. Massani nel maggio del 1829.

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